Cosa sono e perché stanno agitando il settore bancario
- calandro
- 12/05/2024
- 1:28 pm
Il termine crediti in sofferenza potrebbe suonare tecnico, ma è un concetto chiave per comprendere le attuali difficoltà di molti sistemi bancari, in particolare in Cina.
In questo articolo, esploreremo cosa sono i crediti in sofferenza, perché rappresentano un problema così grande e quali conseguenze possono avere per l’economia globale.
I crediti in sofferenza (o non-performing loans, NPL) sono prestiti che i mutuatari non riescono più a rimborsare secondo i termini concordati. In altre parole, si tratta di soldi che la banca ha prestato e che, con ogni probabilità, non torneranno mai più indietro.
Un credito si considera in sofferenza quando i pagamenti sono in ritardo di oltre 90 giorni o quando è evidente che il mutuatario non potrà rimborsare il debito senza che la banca debba attivare garanzie o ricorrere a procedure legali.
Per le banche, i crediti in sofferenza sono come delle zavorre che affondano il bilancio. Ecco perché:
Riduzione della liquidità: Se le banche non recuperano i soldi prestati, hanno meno risorse disponibili per concedere nuovi prestiti, che sono essenziali per sostenere la crescita economica.
Aumento del rischio sistemico: Una quantità elevata di NPL può destabilizzare l’intero sistema finanziario, soprattutto se coinvolge più istituti contemporaneamente, come sta avvenendo in Cina.
Erosione della fiducia: I creditori e gli investitori perdono fiducia in una banca con troppi crediti in sofferenza, il che può portare a fughe di capitali o addirittura a corse agli sportelli.
In Cina, il problema dei crediti in sofferenza si è acuito a causa della crisi del settore immobiliare.
Molte banche hanno finanziato sviluppatori immobiliari che ora non riescono a rimborsare i prestiti, a causa del crollo dei prezzi delle proprietà e della sospensione di numerosi progetti edilizi.
Inoltre, alcuni istituti bancari hanno concesso prestiti rischiosi senza adeguati controlli, accumulando problemi per anni. Il risultato? Oggi circa il 13% delle istituzioni finanziarie cinesi sono in difficoltà, e la gestione dei crediti in sofferenza è diventata una priorità.
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Le strategie per affrontare i crediti in sofferenza includono:
- Fusioni e acquisizioni: Assorbire le banche più deboli in istituti più solidi, come sta facendo il governo cinese con la creazione di nuove entità finanziarie.
- Cartolarizzazione degli NPL: Trasformare i crediti in sofferenza in titoli da vendere sul mercato, spostando così il rischio dagli istituti bancari agli investitori.
- Interventi governativi: Fornire supporto finanziario diretto per stabilizzare il settore bancario.
I crediti in sofferenza rappresentano una sfida complessa che non riguarda solo la Cina, ma può avere ripercussioni globali.
La gestione efficace di questi crediti è cruciale per garantire la stabilità del sistema finanziario e prevenire crisi più ampie.
Nei prossimi mesi, gli sviluppi in Cina saranno un indicatore importante per valutare la resilienza del sistema bancario internazionale.
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